Aggiornato il 04/10/2022
La situazione nel settore banking
Nel 2021 non può esistere la banca senza il digitale e questo è un fatto assodato e intuitivo. Ciò che, però, è meno scontato è che non è solo una questione di home banking e nemmeno solo di pagamenti digitali: queste sono solo due punte di un iceberg molto più vasto e complesso. La Digital Disruption nel settore Banking, infatti, è stata una svolta epocale che ha impattato su tutti i tipi di processi, dal versante finanziario (con tutto il lato FinTech, su cui torneremo) alla gestione della filiale, dalla sicurezza all’esperienza sempre più personalizzata degli utenti. È ancora più importante, poi, sottolineare che siamo solo all’inizio di questa rivoluzione. Che c’è ancora molta strada da fare e che molti semi che sono stati gettati devono ancora vedere nascere i loro frutti più maturi. Soprattutto in Italia.
“Se le banche italiane intraprendessero un percorso credibile di innovazione sulla scia di quanto hanno fatto alcuni istituti pionieri europei, potrebbero creare un valore incrementale fino a 100 miliardi di euro”: così scriveva, nel 2019, la Repubblica, riportando quando emerso durante l’appuntamento annuale della Accenture Banking Conference.
Dunque: c’è ancora una lunga strada davanti, piena di opportunità, ma la notizia positiva è che abbiamo già incominciato a percorrerla. Si prendano in considerazione questi dati, sempre riferiti alla situazione del digitale nell’ecosistema del banking italiano:
- A giugno 2019, la percentuale di utenti che utilizzavano il sito della propria banca abitualmente, per svolgere operazioni di routine era del 52,1%. Solo un anno prima, nel luglio 2018, quella percentuale era del 49,1%.
- Lo stesso tipo di operazioni, inoltre, era eseguito da dispositivi mobile dal 23,2% degli italiani nel giugno 2019. A luglio 2018 questa percentuale era del 22,4%. In questo campo, la parte del leone è svolta dai millenials: il 42,1% degli utenti tra i 18 e i 24 anni, infatti, utilizza lo smartphone per tenere sotto controllo i propri risparmi, ed effettuare operazioni bancarie.
Insomma, anche solo prendendo in considerazione questi pochi dati, la direzione appare molto chiara: ed è quella di una Digital Disruption sempre più convinta e accelerata. Nel proseguo di questo articolo, dunque, vedremo quali sono le 3 spinte principali che sostengono questo cambiamento e, subito dopo, i 5 trend che ci sembrano più importanti e decisivi per la Digital Disruption nel settore Banking.
Le 3 spinte alla base della Digital Disruption nel banking
Quali sono le spinte che stanno portando il comparto bancario verso una sempre più decisa e pervasiva trasformazione digitale? Sono molte e diversificate, ma in questo paragrafo le raccoglieremo intorno a tre vettori principali.
- Il primo è la disponibilità stessa di nuove tecnologie, in continuo aggiornamento, è sempre più accessibili.
- Il secondo riguarda invece la domanda: sono i clienti stessi che chiedono alle banche di essere sempre più digitali.
- La terza spinta, invece, non era prevedibile fino a pochi mesi fa: parliamo dell’emergenza sanitaria ed economica innescata dalla pandemia di Covid-19.
Qui di seguito procediamo con ordine, sviscerando queste tre spinte, una per una.
La moltiplicazione delle tecnologie
Non ci dilungheremo troppo su questo punto, per non entrare troppo in ambiti specialistici. Quello che va messo bene a fuoco, però, è che lo sviluppo di tecnologie digitali utili per il settore bancario procede con un ritmo che è sempre più sostenuto.
- In questo senso, la prima parola chiave da tenere a mente è API (Application Programming Interface). Nel linguaggio informatico, la sigla indica l’insieme di procedure necessarie all’espletamento di un compito specifico. Senza addentrarci in tecnicismi, lo sviluppo di specifiche API è responsabile del miglioramento dei servizi, di pagamenti digitali più veloci, delle operazioni di data sharing (e questi sono solo alcuni esempi).
- La seconda parola chiave è Cloud Computing: e su questo ci concentreremo nel prossimo paragrafo; il Cloud, infatti, è sicuramente uno dei 5 trend della Digital Disruption da tenere sott’occhio.
- La terza è “Mobile First”. E già abbiamo visto sopra quanto la platea più giovane s’interfacci con la propria banca tramite smartphone, con una preferenza sempre più marcata.
- La quarta parola chiave è blockchain. Si tratta di una tecnologia resa nota dall’avvento di Bitcoin e delle cosiddette criptovalute. Non è semplice trovare una definizione chiara e univoca per la blockchain, che può essere però vista come un enorme registro digitale condiviso, che ha l’enorme vantaggio di non aver bisogno di alcun ente centrale che funga da garante delle transazioni. In questo senso, la rivoluzione è quella della disintermediazione; ed è naturale che il comparto bancario, dopo una prima fase di rifiuto, sia oggi molto attento a questo tipo di tecnologia che rischia di rendere i propri processi obsoleti. La blockchain, insomma, da “nemica giurata”, si sta trasformando in “preziosa alleata”.
Sono i clienti a chiederlo
La seconda spinta che accelera la Digital Disruption nel Banking sono i clienti stessi. E stiamo parlando soprattutto delle fasce più giovani, che sono abituate alla semplicità, alla rapidità e alle dinamiche user-friendly di piattaforme come Amazon o Uber e questa “usabilità” è quella che richiedono anche alla propria banca.
Anche nel settore bancario, il cliente ora è al centro dell’attenzione e i processi delle company gli ruotano intorno.
L’era post-Covid sarà ancora più digitale
La terza spinta era del tutto imprevedibile e perfino impensabile, fino a qualche mese fa. Stiamo parlando della pandemia da Covid-19, che ci ha costretti per molte settimane in un mondo di distanziamento fisico, necessario per preservare la nostra salute e quella degli altri.
Durante l’emergenza, quindi, è stato il digitale a salvare letteralmente le nostre vite, e a permettere a molti business di andare avanti, ma anche nel post-emergenza, senza dubbio, alcune delle “buone pratiche digitali” che abbiamo imparato a mettere in atto prenderanno sempre più spazio e sempre più importanza.
Non sarà più solo una questione di salute, ma anche di efficienza (sul piano delle company) e di comodità (sul piano del cliente).
I 5 trend del presente e del prossimo futuro
L’azione congiunta delle 3 spinte che abbiamo analizzato sopra sta creando un’accelerazione senza precedenti della trasformazione digitale nel Banking. Per questo, è diventato ancor più strategico chiedersi prima degli altri “dove stiamo andando?”, cogliere con anticipo – insomma – i trend del prossimo futuro. Noi crediamo che siano 5 i più significativi, qui di seguito spiegati.
Ottica Customer-centric
Ve ne parlavamo già sopra, con il digitale il cliente è oggi al centro di tutti i processi, anche nell’ecosistema bancario. Ma come si traduce, questo, nel concreto?
Innanzitutto, in una centralità senza precedenti del Customer Service digitale, che dev’essere semplice, rapido, intuitivo. Attivo 24 ore su 24, e 7 giorni su 7. Ottimizzato in modalità omnichannel, con particolare attenzione al mobile e, soprattutto, personalizzato: bisogna imparare a spingersi oltre l’analisi dei Big Data (per quanto preziosa e irrinunciabile) e abbracciare l’ottica one-to-one; raccogliere, dunque, i dati del singolo cliente ed essere capaci di instaurare con lui un dialogo su misura, personalizzato, appunto. Tutto questo è reso possibile da tecnologie messe a disposizione da aziende come Doxee, che già collabora con importanti player del settore.
L’impennata dei pagamenti digitali
Questo è un trend in atto ormai da diversi anni, ma che con l’emergenza sanitaria ha visto un’accelerazione poderosa. Ci limitiamo a un dato molto significativo: nel 2019 il mercato dei pagamenti digitali aveva un valore globale di 3885,57 miliardi di dollari. Entro il 2025 questo valore raggiungerà gli 868,68 milioni di dollari, con un tasso di crescita composito annuo del 13,7%.
Per approfondire questo punto, vi rimandiamo a questo articolo del nostro blog che abbiamo dedicato interamente al tema.
Tutto in Cloud Computing
Il Cloud Computing, nell’ecosistema Banking, è oggi al centro dei processi nei reparti di Customer Service, di HR, ma anche di tutte le pratiche di archiviazione documentale. In quest’ultimo senso, si parla sempre più di “Banca dematerializzata”.
I vantaggi del Cloud Computing sono molteplici, e riguardano soprattutto la riduzione dei costi, a cui corrisponde un miglioramento delle prestazioni e un aumento della produttività; ci sono poi da considerare le possibilità di rapida scalabilità e flessibilità; e le migliori performance in termini di affidabilità e sicurezza (un tema su cui torniamo nel prossimo punto).
All’importanza del Cloud Computing nel banking abbiamo dedicato questo articolo del nostro blog, a cui vi rimandiamo per ulteriori approfondimenti.
Sempre più sicurezza
Parlando di settore bancario, è naturale mettere il tema della sicurezza al primo posto ed è quello che stanno facendo tutti i player del settore. In questo senso, con il digitale, i “versanti di attacco” risultano moltiplicati. Allo stesso tempo, dunque, si moltiplicano gli sforzi per garantire la massima sicurezza, ma anche la massima privacy, in accordo con le normative in continuo aggiornamento.
Ecco perché le soluzioni di cybersecurity e le piattaforme di gestione dei dati sono progettualità ad alta priorità per le banche: la mole degli investimenti in questi ambiti è in continua crescita. È questa è un’ottima notizia per tutti.
Banche e FinTech
I player del FinTech, oggi, hanno conquistato enormi fette di mercato. E questa è una tendenza che non accenna a rallentare. Per non perdere vantaggio competitivo, i principali gruppi bancari hanno compreso l’importanza strategica di investire in questo settore e di mettere in pista delle fruttuose partnership.
Il trend dell’acquisizione di start-up FinTech da parte delle banche, o della semplice collaborazione, diventerà sempre più consolidato. Gli istituti bancari, infatti, possono trarre enormi giovamenti in termini di know-how digitale, da questo tipo di operazioni.
Dunque, nel Banking tutto spinge nella direzione della Digital Disruption. Le opportunità si stanno moltiplicando, soprattutto in questo periodo di uscita da un’emergenza epocale. Chi saprà coglierle prima degli altri si posizionerà al centro del mercato del futuro.