Articolo aggiornato al 06/06/2022
La Digital Transformation nel settore farmaceutico
La Digital Transformation nel settore farmaceutico ha avuto un impatto enorme e decisivo. Vedremo cosa si intende con Pharma 4.0: un processo che s’innesca a partire dai Big Data e arriva fino alla personalizzazione e alla sostenibilità.
Industria 4.0 è un termine che è comparso per la prima volta in Germania, nel 2011, per indicare uno specifico progetto del governo tedesco volto a riportare il sistema industriale tedesco ai vertici mondiali, grazie all’innovazione digitale. Il termine ha avuto un enorme successo, e ha allargato il suo significato ben oltre i confini nazionali, diventando una delle più importanti parole chiave del mondo produttivo e tecnologico dei nostri giorni. Quando si parla di Industria 4.0 ci si riferisce a una vera e propria Quarta Rivoluzione Industriale, quella resa possibile dalla Digital Transformation in cui tutti, oggi, siamo immersi.
Quali sono le parole chiave di questa rivoluzione?
- Big Data;
- Internet of Things;
- Analytics;
- Automazione, robotica;
- Intelligenza Artificiale;
- Machine Learning;
- Cloud Computing.
Se poi parliamo di B2C bisogna aggiungere un’altra parola chiave, che è davvero centrale: personalizzazione.
Per dirla in breve: l’Industria 4.0 nasce e continua a svilupparsi dall’interazione più avanzata tra uomini e macchine. Una “collaborazione” che è volta a migliorare profondamente i processi produttivi, monitorandoli con una precisione mai vista prima: tutto per poi puntare alla massima ottimizzazione.
C’è anche l’aspetto di un dialogo più fluido e su misura tra aziende e singoli consumatori, che vengono messi realmente al centro di tutti i tipi di business. Infine, un altro versante che oggi è quanto mai fondamentale: l’ottimizzazione del 4.0 conduce anche ad un’attenzione altissima e inedita alle emissioni inquinanti e agli equilibri da preservare del nostro pianeta.
Insomma: efficienza, personalizzazione, sostenibilità. Tre obiettivi riuniti in un circolo virtuoso, forse per la prima volta nella storia dell’umanità. Sicuramente c’è ancora molta strada da fare, e siamo solo all’inizio di questa rivoluzione, ma quel che è certo è che questo cambio di paradigma ha avuto un impatto su tutti i comparti industriali.
L’impatto della Digital Transformation nel settore farmaceutico è stato ampio e profondo; molti frutti si stanno raccogliendo nel presente, e molte opportunità si apriranno nell’immediato futuro. Le case farmaceutiche che guideranno il futuro di questa Industry saranno quelle più attente e capaci di scorgere prima degli altri i trend che iniziano a profilarsi all’orizzonte ed è proprio su queste tendenze che vogliamo concentrarci in questo articolo.
La domanda preliminare è la seguente: cosa s’intende con Pharma 4.0? Ci sposteremo poi più nello specifico nell’ambito dei Big Data; da qui passeremo all’importanza dei singoli e alla personalizzazione. Per concludere, dunque, sul tema della sostenibilità.
Pharma 4.0 – Cosa c’è sotto l’etichetta?
Con l’etichetta Pharma 4.0 si indica – come si intuisce – l’applicazione delle logiche e delle dinamiche dell’Industria 4.0 e della Digital Transformation nel settore farmaceutico.
Un comparto che ha degli aspetti specifici molto delicati, che riguardano la sicurezza, le regolamentazioni, ma anche la privacy e l’uso dei dati personali. Questo è bene sottolinearlo da subito. Il 4.0 nel comparto farmaceutico inizia ad agire già a monte, dunque nei reparti produttivi. Il digitale, infatti, rende le fabbriche stesse più “intelligenti” (per usare un’altra etichetta, parliamo della Fabbrica 4.0).
Qui la parola chiave è “ottimizzazione”, che si raggiunge tramite sistemi di analytics sempre più raffinati, profondi e dinamici. Grazie all’implementazione di sensoristica digitale e IoT (Internet of Things) e attraverso sistemi predittivi sempre più precisi, ma anche elastici, meglio se basati su sistemi di machine learning. Insomma, è tutta una questione di informazioni, di Big Data: e su questo punto torneremo ampiamente nel prossimo paragrafo.
Pharma 4.0, però, non si traduce solo in fabbriche più efficienti e intelligenti. L’altro grande versante in cui la Digital Transformation sta iniziando a offrire frutti davvero promettenti è quello della ricerca e dello sviluppo. È soprattutto una questione di “fare rete”, una rete che è resa ogni giorno più efficiente e rapida dai nuovi sistemi di collaborazione digitale, che uniscono imprese private, pubbliche amministrazioni, colossi del settore e start-up innovative.
Non a caso, Farmindustria (l’associazione italiana delle imprese del farmaco) ha sottolineato che “Dalla network innovation sta arrivando il rinascimento della ricerca biofarmaceutica”. Dunque, dalle fabbriche stesse, ai laboratori di ricerca e sviluppo, per poi giungere fino ai pazienti. Anche in quest’ultimo aspetto, che è davvero decisivo, il 4.0 sta facendo sentire la sua potenza, cambiando radicalmente il modo in cui le aziende farmaceutiche si interfacciano con i propri consumatori.
Di nuovo, “collaborazione” è una delle parole chiavi decisive. Una collaborazione che coinvolge le case farmaceutiche, le aziende che si occupano più specificamente dell’healthcare, ma anche – più in generale – le company del comparto tech. Un know-how amplissimo, che si riversa positivamente sul paziente, che a sua volta diventa un agente attivo, fornisce feedback, dialoga più facilmente con aziende, istituzioni, enti intermedi.
L’obiettivo è quello di superare l’antica ottica della pura somministrazione di farmaci, per abbracciare una prospettiva “beyond the pill” (letteralmente, oltre la pillola), che riguarda la salute e il benessere degli individui a 360 gradi ed è proprio qui che s’innesta il grande tema della personalizzazione, su cui torneremo poco più avanti, ma prima ripartiamo dai dati.
I Big Data: il motore della rivoluzione
All’origine della Digital Transformation nel settore farmaceutico (così come in tutti gli altri settori) c’è qualcosa di decisivo, ma anche di molto semplice: una enorme disponibilità di dati che la rete internet (in tutte le sue forme) ha reso disponibile. Ecco che cosa sono i tanto citati Big Data: le tracce digitali che tutti noi disseminiamo, quasi in ogni momento, e da moltissimi device diversi.
Da qualche tempo, poi, oltre agli “umani” (con i loro dispositivi), anche gli oggetti sono sempre più interconnessi in rete. Tradotto: una nuova enorme mole di dati. Questo è quello che si intende con IoT (Internet of Things). Il risultato è che oggi le aziende hanno a disposizione, per la prima volta nella storia, una quantità pressoché infinita di informazioni sia sui propri processi, che sui propri consumatori.
La sfida è quella di raccogliere queste informazioni, ma – soprattutto – di interpretarle in maniera da rendere più efficiente il proprio business, dalla produzione, alla distribuzione, fino al marketing e al Customer Care ed è quello che stanno facendo tutte le aziende farmaceutiche di primo piano, che si stanno anche spingendo oltre, sfruttando l’analisi dei Big Data anche per migliorare la qualità dei prodotti, tenere sotto controllo gli effetti collaterali e la loro diffusione, monitorare e rendere più efficiente la rete di distribuzione, valutare le fasi di vita dei farmaci e le reazioni dei pazienti (su piccola o vastissima scala).
C’è poi tutto il delicato aspetto del cosiddetto risk management e, non da ultimo, il versante decisivo dei segnali commerciali e di marketing. Insomma, tutte le sfide dell’innovazione, del mercato e della reputazione, nel settore farmaceutico, si vincono o si perdono sulla base della capacità di analizzare i dati.
In questo senso, qual è la frontiera? La risposta è la “medicina di precisione”, un tema che ci porta subito al prossimo punto, dedicato alla personalizzazione.
Il Pharma si fa sempre più “su misura”
Avere a disposizione un numero sempre crescente di dati, per le aziende del Pharma, significa aumentare la precisione delle decisioni, ma anche, e soprattutto, la conoscenza dei pazienti: fino ad arrivare ai singoli individui, con le loro specifiche problematiche, i loro comportamenti, le loro esigenze.
Certo, il percorso non è perfettamente lineare, perché sono diverse le strutture che – spesso – si pongono a metà tra le company e le singole persone: ci sono i medici di base, gli ospedali, le farmacie, le pubbliche amministrazioni. Tutto questo solleva il punto fondamentale dell’integrazione tra le diverse fonti di dati, e dunque le necessità di mettere in pista dei sistemi di condivisione e di analisi (dunque di Intelligenza Artificiale) efficaci e tale scopo.
La sfida è complessa, ma molto chiara: rivolgersi ai singoli pazienti, impostare metodi di trattamento sempre più su misura, anche attraverso sistemi di “reinforcemente learning” che permette di calibrare le terapie in funzione delle indicazioni che arrivano dal paziente stesso. Questo s’intende con “medicina di precisione”. Ecco che ci spostiamo su un versante fondamentale: quello del dialogo tra casa farmaceutica e paziente; dunque parliamo, contemporaneamente, di marketing e Customer Care.
In questo ambito, con la personalizzazione ci si gioca le carte migliori. Ci sono aziende, come Doxee, che sono specializzate proprio in questo: costruire dei canali di comunicazione one-to-one, a partire dai dati dei singoli (sicuri, protetti, sempre aggiornati rispetto alle normative di legge). Canali che sono anche interattivi, dai mini-siti personalizzati, fino a video personalizzati distribuiti via mail.
La personalizzazione è la vera svolta per il comparto farmaceutico e i margini per implementarla sono davvero enormi. Si tratta, in fondo, di trasformare i dati in relazioni.
Digitale è anche sostenibile
Siamo partiti dai dati per arrivare fino alle singole persone. E ora chiudiamo l’articolo allargando l’attenzione all’ambiente che ci circonda.
Sostenibilità è una delle parole chiave più importanti (se non la più importante) per l’industria del presente del futuro; per un semplicissimo motivo: senza sostenibilità non ci può essere futuro. Insomma, per le aziende di qualsiasi comparto è una questione di responsabilità; ma non solo: si tratta anche di immagine e di reputazione. Sono infatti i consumatori stessi a chiedere ai brand di diventare più green.
Nel settore farmaceutico la sostenibilità passa attraverso l’ottimizzazione dei processi produttivi, resa possibile (come abbiamo visto) dall’analisi dei dati in fabbrica; questo in primis, con una grande attenzione da rivolgere al packaging, ma sostenibilità è anche rendere più efficiente la catena distributiva.
Soprattutto, è la personalizzazione stessa che contribuisce a ridurre le sovrabbondanze e gli sprechi. Per dirla in altro modo, più la medicina si farà “di precisione” e “su misura”, più sarà anche sostenibile e amica dell’ambiente. È importante, infine, imparare a raccontare tutto questo “all’esterno”, con ritorni positivi sulla propria brand image.
Ecco, dunque, qual è il vero risultato del Pharma 4.0 e della Digital Transformation nel settore farmaceutico: l’innescarsi di un circolo virtuoso che, a partire dalle nuove tecnologie, rende più efficienti i processi produttivi, migliora la soddisfazione dei pazienti, contribuisce alla cura dell’ambiente.