La RegTech porta con sé dei notevoli benefici per tutte le aziende che decidono di implementare questo tipo di soluzioni, come in generale accade quando si decide di integrare nel proprio business elementi di innovazione tecnologica.

Tuttavia i benefici della RegTech meritano una considerazione a parte, dal momento che intervengono su un aspetto che rappresenta un nervo scoperto per molti imprenditori italiani (e non solo), ovvero il rapporto con la burocrazia e i sistemi normativi stabiliti dal legislatore. Il tema è tutt’altro che secondario, se non altro perché viene percepito come ancora attuale e da più parti se ne auspica una rapida ed efficace soluzione.

 

 

Sul punto, ad esempio, si è espressa anche la CNA, ovvero la confederazione che raccoglie e rappresenta il settore dell’artigianato e della piccola e media impresa, realizzando uno studio sui costi della burocrazia sostenuti dalle imprese, i cui risultati sono eloquenti.

Secondo questa analisi, mediamente ciascuna di esse spende 5000 euro l’anno per adempiere a obblighi normativi e burocratici, ovvero 16 euro al giorno, due euro all’ora. Tenuto conto delle evidenze emerse dall’osservazione di 1000 aziende, il costo annuale è enorme: 22 miliardi di euro l’anno, che pure rappresenta solo una parte di quanto viene speso nel nostro Paese.

La ricerca continua sottolineando che questa è solo una delle spese che le aziende devono sostenere avendo a che fare con la Pubblica Amministrazione: oltre ai soldi, infatti, è necessario anche spendere molto tempo per essere sicuri di soddisfare correttamente tutti gli adempimenti.

In particolare, la CNA sottolinea che il 41,3% delle aziende impiega fino a tre giorni lavorativi al mese per svolgere tutti gli adempimenti normativi e burocratici richiesti, il 32,2% ne considera necessari fino a cinque, il 9,1% fino a dieci giorni e il 6,8% oltre dieci giorni.

 

La tecnologia come risposta alle inefficienze normative sistemiche

I fattori che rendono così dispendiosa la gestione del rapporto con la burocrazia sono due.

Il primo è il numero di adempimenti normativi richiesti, che spesso tendono ad aumentare con il tempo poiché i livelli legislativi sono molteplici: si va da quello nazionale a quello internazionale e a quello settoriale, specifico per ogni tipo di business.

Il secondo è che spesso le norme di riferimento e gli adempimenti richiesti cambiano con il tempo e questo rende la loro applicazione tortuosa e non sempre lineare per coloro che non sono esperti in materia.

Da questo si comprende perché circa il 46% delle imprese ha bisogno di servirsi sempre di un consulente ad hoc per la gestione dei rapporti con la burocrazia, mentre il 36,6% dichiara di ricorrervi “spesso”: anche questo rappresenta un’uscita costante di risorse dall’azienda, che è costretta a sottrarle al proprio business.

Sebbene la situazione stia progressivamente migliorando grazie ad alcuni interventi legislativi mirati, è chiaro che per ridurre questo attrito tra i due mondi – quello imprenditoriale e quello burocratico – è necessaria un’accelerazione attuabile solo attraverso la digitalizzazione: in questo senso, la RegTech gioca un ruolo fondamentale, non solo per le aziende, ma per l’intero sistema Paese.

Non a caso, da più parti si auspica e ci si sta muovendo per rendere possibile l’adozione delle logiche tipiche della RegTech anche da parte della Pubblica Amministrazione.

 

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I due esempi più recenti e significativi di questi sforzi compiuti dal legislatore verso la digitalizzazione sono due: il primo è l’introduzione nel nostro Paese dell’obbligo di fatturazione elettronica, a partire dalla Direttiva 2014/55/UE, che ha imposto, prima alla Pubblica Amministrazione e poi a tutte le aziende, il divieto di accettare ed emettere fatture in formato cartaceo, stabilendo contestualmente l’obbligo di accettare e produrre solo ed esclusivamente fatture in formato digitale sia tra le imprese e i liberi professionisti sia nei confronti dei consumatori finali in tutti i casi di cessione di beni o servizi.

Il secondo, invece, è il Decreto Legge “semplificazione e innovazione digitale”, approvato nel febbraio di quest’anno, che impone alla Pubblica Amministrazione alcuni obblighi specifici, tra cui:

1) integrare nei propri sistemi informativi SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e CIE (Carta d’Identità Elettronica) come unico sistema di identificazione per l’accesso ai servizi digitali;

2) integrare la piattaforma pagoPA nei sistemi di incasso per la riscossione delle proprie entrate;

3) avviare i progetti di trasformazione digitale necessari per rendere disponibili i propri servizi sull’App IO.

Proprio questo decreto mira a rendere più efficaci e immediati i sistemi di autenticazione, preferendo quelli digitali e dematerializzati a quelli cartacei, così da uniformare “di fatto l’accesso ai servizi pubblici digitali in tutto il paese”.

 

I benefici della RegTech per il Paese

È chiaro che questi passi rappresentano un enorme balzo in avanti per tutta l’Italia, che imposta così un tipo di relazione meno problematica e più efficiente con il proprio comparto imprenditoriale.

Del resto, mai come dopo questi due anni appena passati, ci si è resi conto di quanto la digitalizzazione sia tanto inevitabile quanto fondamentale per la crescita di un Paese e per mantenere un alto livello di competitività sul mercato nazionale e internazionale.

La semplificazione, infatti, è un fattore importante quando si parla di attirare investitori esteri, che vanno dove gli investimenti e gli sforzi produttivi non vengono dispersi a causa delle lungaggini burocratiche.

Inoltre, quando si parla di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (e di un Paese in generale) si parla inevitabilmente anche di sicurezza, dal momento che la rete, grazie a determinate soluzioni, risulta spesso uno strumento di conservazione di dati e informazioni molto più affidabile di una cassaforte.

 

E i benefici per ogni azienda

È interessante notare che quanto scritto sopra vale anche per ogni azienda, sia del settore bancario o assicurativo sia di molti altri ambiti di business.

Al di là del proprio segmento di riferimento, infatti, tutte le aziende possono ricavare una serie di benefici notevoli dall’implementazione di soluzioni RegTech che, curiosamente, si armonizzano perfettamente con i benefici descritti sopra, a dimostrazione che il percorso tracciato dalla digitalizzazione è efficace solo a condizione che a percorrerlo siano entrambi i soggetti.

Prima di scendere nel particolare e di descrivere quali sono i benefici principali del RegTech, è bene fare una premessa: se è vero che il RegTech è positivo per tutte le aziende che decidono di implementarlo, è altrettanto vero che alcuni di questi vantaggi possono “pesare” più di altri a seconda del business di riferimento.

Tuttavia, anche alla luce del trend indicato sopra, col passare del tempo la rilevanza di tutti questi benefici è destinata ad aumentare, visto che gli stessi permetteranno di cambiare radicalmente (e in meglio) il funzionamento di ogni azienda.

 

Il primo beneficio: il risparmio

Come si è detto sopra, gli adempimenti burocratici rappresentano soprattutto un costo e lo stesso vale anche per gli inadempinenti e il costo della mancata compliance alle aziende in termini di sanzioni ricevute.

Le soluzioni RegTech, invece, realizzano un notevole risparmio che si manifesta su più fronti.

Il primo risparmio è la riduzione dei rischi operativi, legata al fatto che parte delle fasi manuali dei processi di gestione degli adempimenti normativi può avvenire autonomamente grazie ad alcune soluzioni come l’Intelligenza Artificiale e il machine learning evitando così l’impiego di manodopera ad hoc.

Un altro risparmio, infatti, è proprio quello legato alla forza lavoro: usare il RegTech all’interno della propria azienda permette di ridurre drasticamente il numero di persone che devono occuparsi di controllare e gestire la compliance.

Le mansioni più ripetitive e meccaniche possono essere affidate appunto a sistemi di automazione, dando così la possibilità all’azienda di impiegare i propri dipendenti in attività dal più elevato valore aggiunto.

 

Il secondo beneficio: più valore al tempo

Un aspetto specifico del risparmio di cui sopra, ma che merita uno spazio a parte, è quello relativo al tempo.

Grazie alle soluzioni RegTech, infatti, gli adempimenti normativi richiedono mediamente meno tempo e questo sempre grazie alle tecnologie di automatizzazione. Il tempo a disposizione dell’azienda può essere così impiegato meglio e per fare altro, senza sprechi e inefficienze.

Tra l’altro, in merito al tempo, c’è il vantaggio legato alle scadenze: le soluzioni RegTech, infatti, permettono un’organizzazione più efficiente delle varie deadline stabilite dalla legge, che spesso scandiscono la vita di ogni azienda.

Digitalizzando i processi di controllo è più facile avere tutte le scadenze sotto controllo e prepararsi in anticipo agli adempimenti, evitando così ritardi e conseguenti more.

 

Il terzo beneficio: la sicurezza

Le soluzioni RegTech sono poi sinonimo di sicurezza e questo grazie alle tecnologie che possono essere implementate in azienda, come il Blockchain, ovvero quel registro diffuso e immodificabile attraverso cui è possibile raccogliere e tracciare gli asset aziendali, siano essi tangibili (case, automobili, soldi, terre) o intangibili (proprietà intellettuali, brevetti, copyright, marchi).

La grande sicurezza fornita da questo tipo di tecnologia deriva sostanzialmente da due aspetti: il primo dal fatto che una volta immessi all’interno di uno dei nodi della rete di Blockchain, le informazioni non sono più modificabili a meno che il soggetto non abbia effettivamente una chiave specifica che lo autorizzi.

Il secondo fattore di sicurezza è dato dalla rintracciabilità: ogni azione che viene fatta lungo la Blockchain lascia una traccia; in questo modo è sempre possibile risalire tutta la catena di modifiche, di trasferimenti e di operazioni che vengono compiute fino ad arrivare al punto di origine e all’autore delle stesse.

Questo aspetto è fondamentale specialmente in questa fase in cui buona parte delle transazioni avviene in formato digitale e gran parte delle documentazioni non sono più cartacee.

 

Quarto beneficio: la dematerializzazione

La sicurezza fornita dai sistemi di RegTech comporta il grande beneficio di rendere più facile la realizzazione di uno degli obiettivi più importanti per ogni azienda moderna, cioè la dematerializzazione.

Nel prossimo futuro, infatti, sarà sempre maggiore il numero di player che andranno verso la sostituzione della carta in favore di supporti digitali, che assicurano una gestione più ordinata delle operazioni e soprattutto l’eliminazione di un onere particolarmente pesante come quello rappresentato dagli archivi fisici.

La dematerializzazione non si può certo limitare all’eliminazione della carta dalla fatturazione e dagli archivi; la dematerializzazione, invece, è una vera e propria “rivoluzione” dell’intero processo produttivo, che deve interessare ogni fase del business.

Uno dei benefici dei sistemi di RegTech è proprio questo: permettere che questa trasformazione avvenga in assoluta sicurezza, evitando che la dematerializzazione diventi un “tallone d’Achille” che esponga l’azienda a rischi aggiuntivi e a mal funzionamenti.

Anzi, il RegTech può essere un perfetto “avamposto” di digitalizzazione, in cui sperimentare alcune soluzioni che poi possono essere estese alle diverse aree dell’azienda, con il massimo della sicurezza.

 

Quinto beneficio: ottimizzazione

Se è vero che il RegTech fa risparmiare risorse umane e monetarie è altrettanto vero che migliora sensibilmente l’efficienza della produzione ottimizzando il business sotto tutti i punti di vista.

Per prima cosa si ottimizza la gestione dei dati, che oltre a essere centralizzata si automatizza, rendendo più semplici ad esempio le fasi di archiviazione e di reperimento della documentazione.

Tra l’altro proprio grazie al RegTech diventa più semplice per le aziende raccogliere e analizzare i dati e ricavare dagli stessi delle informazioni preziose circa le criticità e le aree di maggiore debolezza su cui intervenire così da prevedere e evitare eventuali rischi o inadempimenti.

Di conseguenza a questo, il RegTech permette anche di ottimizzare la capacità produttiva dell’azienda, che grazie a delle soluzioni automatizzate non corre il pericolo di avere delle battute di arresto e anzi adatta perfettamente i flussi tanto alle necessità di produzione che a quelle di compliance.

 

Sesto beneficio: competitività

L’ultimo beneficio del RegTech, a ben vedere, è la conseguenza di tutti gli altri benefici Regtech sopradescritti, ovvero rendere ogni azienda più competitiva e capace di muoversi efficacemente all’interno del mercato.

È ormai chiaro, infatti, che la digitalizzazione è un fattore di competizione decisivo nonché uno strumento irrinunciabile che garantisce un’organizzazione sostenibile e che permette di offrire ai consumatori prodotti o servizi all’altezza delle aspettative.

Ma non ci può essere digitalizzazione senza RegTech, anzi è proprio il RegTech a facilitare la digitalizzazione, coniugando la compliance alle logiche della produzione.

In altre parole, rappresenta un punto di sintesi chiave, capace di portare valore aggiunto a tutti i livelli per l’azienda, i consumatori e l’intero Paese.