Articolo aggiornato al 17/05/2022
Vuoi migliorare l’esperienza del cliente? Crea una strategia
Creare e sviluppare una strategia di marketing B2B per migliorare l’esperienza del cliente può sembrare semplice, ma l’errore è sempre dietro l’angolo.
I video personalizzati Doxee Pvideo® hanno l’abilità di catturare e mantenere l’attenzione dei clienti, riuscendo a migliorare notevolmente la customer experience e la customer engagement.
Per rendere una strategia di marketing B2B efficace è fondamentale innanzitutto identificare il target, definire un budget, scegliere i canali di comunicazione più appropriati ed investire in social advertising ed email-marketing, ma quello che è essenziale è avere una buona strategia! Se non si definisce una buona strategia di marketing che abbia come obiettivo la creazione di contenuti di qualità capaci di attirare l’attenzione dei potenziali clienti, qualsiasi investimento potrebbe rivelarsi inutile.
L’era digitale ha dato un grande aiuto ai marketer e oggi infatti, grazie alla tecnologia, è possibile analizzare una grande quantità di dati e da essi capire come ottimizzare la comunicazione al meglio, selezionando i canali più efficienti e migliorando l’efficacia del contenuto. Qualsiasi variabile può rivelarsi fondamentale e oggi abbiamo gli strumenti per misurare l’efficienza di ogni comunicazione: che siano le ore durante le quali la persona è più ricettiva o la tipologia di contenuti preferita dall’audience, gli Analytics offrono potenzialità infinite per chi si occupa di marketing.
Una corretta strategia digitale è sempre basata sull’analisi dei dati e sull’implementazione delle azioni di marketing sulla base dei risultati. Gli Analytics ci danno la possibilità di trasformare lead in opportunità e opportunità in clienti, e ci consentono di verificare le interazioni con i nostri canali e pianificare al meglio i passi futuri (fonte: ninjacademy.it).
Conquistare l’attenzione del tuo potenziale cliente
L’obiettivo di una strategia di marketing B2B è generare lead qualificati e alimentare la pipeline delle vendite con nuove opportunità. I tuoi prospect stanno cercando la soluzione giusta ai loro bisogni, confrontando le caratteristiche dei diversi prodotti e decidendo quale azienda sia in grado di supportarli meglio. Come fare per generare sempre più nuovi lead migliorando l’esperienza del cliente?
Una soluzione semplice potrebbe essere quella di aumentare il numero delle campagne di marketing, ma sempre più spesso aumentare le campagne significa spingere all’estremo i processi di marketing automation e di email marketing, cioè riempire la casella di posta del tuo potenziale cliente e avere social sempre più “affollati” da annunci o contenuti non interessanti.
Internet e le nuove tecnologie di comunicazione ci hanno portato nella “società dell’informazione”; siamo costantemente esposti a tantissimi stimoli, portandoci ad essere sempre meno interessati ed attenti agli stimoli stessi. Mai come ora infatti l’attenzione del cliente è diventata una risorsa scarsa, a tal punto che oggi si parla di economia dell’attenzione, come un vero e proprio mercato in cui competere per accaparrarsi anche solo qualche secondo di attenzione da parte dei potenziali clienti (fonte: daocontentc.com).
Già nel 1971, Herbert Simon, premio Nobel per l’economia, scriveva: “L’informazione consuma attenzione. Quindi l’abbondanza di informazione genera una povertà di attenzione e induce il bisogno di allocare quell’attenzione efficientemente tra le molte fonti di informazione che la possono consumare”.
Conquistare l’attenzione del cliente: essere notato o essere notevole?
La mail è ancora un canale con potenzialità inespresse, occorre dunque ragionare sui contenuti delle mail, sulla segmentazione dei target e sul momento migliore per mettersi in contatto con l’audience, altrimenti il rischio è quello di entrare in un loop interminabile di messaggi poco interessanti che non portano alla conversione, ma solo ad una lead generation insufficiente.
Sulla base di uno studio Forrester, se il 99% dei lead non arriva ad essere cliente, ciò è dovuto spesso ad un focus eccessivo sugli stadi più elevati del marketing funnel, ovvero awareness e consideration e poca attenzione nel momento della decision. Si deduce che un lavoro basato sulle quantità non è dunque premiante nel contesto competitivo moderno. Risulta evidente, quindi, che è necessario distinguere tra una strategia basata esclusivamente sulla quantità ed una pianificazione adeguata a mantenere saldo il contatto con i propri lead.
Come è facile immaginare, non è sempre semplice ricavare il massimo risultato possibile da ogni singolo contatto. Come sostenuto anche da Seth Godin, “Essere notato non equivale ad essere notevole e non è utile essere straordinari in qualcosa a cui la gente non interessa”. Essere degni di nota, dice Godin, vuol dire comunicare qualcosa “di cui valga la pena parlare. Eccezionale. Nuovo. Interessante”.
Sii interessante, ma mai invadente
Comunicare on-line vuol dire innanzitutto aprire una conversazione, uno scambio e quindi un’interazione. La prima proposizione del Clue Train Maniphesto non a caso è: “i mercati sono conversazioni”; è fondamentale quindi essere in grado di iniziare la conversazione, entrare in confidenza con il potenziale acquirente per creare innanzitutto una legame solido e duraturo, reciprocamente proficuo.
In questo la costanza è fondamentale, così come la frequenza e profonda conoscenza del comportamento dei consumatori e dei loro bisogni. È inoltre essenziale produrre contenuti di qualità, perfettamente in linea con ciò che cerca l’utente.
Quindi, qualità piuttosto che quantità. Una comunicazione efficace è basata su contenuti interessanti, ma non invadenti. Seth Godin definì una strategia di questo genere come “Permission Marketing”, un nuovo modo di fare marketing che assicura un alto tasso di engagement attraverso la proposta di contenuti di qualità, proposti senza alcuna invasione verso l’utente. Questa strategia di marketing, infatti, stimola i consumatori a partecipare ad una campagna interattiva, premiandoli per la loro partecipazione e senza infastidirli.
Chiama le persone con il loro nome
La relazione è tra le persone, non tra i business. Chiama le persone con il loro nome e si sentiranno davvero speciali. Per coinvolgere un individuo in una campagna marketing bisogna che non si senta uno dei tanti ed usare il nome è un modo per mostrare rispetto e rimanere impressi nella memoria. L’idea di personalizzare i contenuti non è così nuova. La personalizzazione nell’oggetto delle mail (del tipo “Ciao, !”) è stata una delle prime trovate dell’email marketing.
Anche se nei primi anni 2000 l’effetto sorpresa è stato totale, oggi è una pratica abbastanza comune, ma che continua ad essere molto efficace. Il desiderio di essere riconosciuti e di sentirsi chiamati per nome vale tutt’oggi davvero tanto, anche nelle email. Uno studio di Campaign Monitor ha evidenziato che il 62% delle email viene aperto grazie a un oggetto personalizzato.
Per rendere efficaci i vostri messaggi, dovreste personalizzarli il più possibile. Per convincere i clienti non basta più far comparire i nomi corretti dei destinatari all’inizio dell’e-mail; dovreste anche reagire a quello che fanno i vostri clienti e tenere conto del tipo di persona dietro l’indirizzo e-mail.
Oggi, il concetto di personalizzazione riesce ad andare anche oltre. Le imprese possono avvalersi di livelli di personalizzazione superiori e seguire il trend che va verso la cosiddetta individualizzazione, o iper-personalizzazione, dei contenuti. Un trend che va ben oltre la semplice segmentazione: ogni singolo individuo riceve un contenuto fatto su misura per lui.
Così facendo, è possibile coinvolgere in larga scala gli individui nel tuo storytelling, pur personalizzando ogni aspetto del tuo contenuto. Stando a quanto detto da Forrester, infatti, la personalizzazione della relazione col cliente e la selezione attiva di nuove tecnologie di marketing sono i grandi trend con cui i Chief marketing officers (CMO) del B2B devono misurarsi per creare campagne di marketing di successo.
Aumentare l’esperienza del cliente con i video personalizzati
Se la personalizzazione è così efficace, perché non sfruttarla nei video? I video sono da sempre il medium più efficace in termini di engagement e on-page conversion rate. Per capire l’importanza di questo strumento, basti pensare che i video, entro la fine del 2022, rappresenteranno l’82% di tutto il traffico di internet (fonte: Cisco). Senza contare che nel 2018, le persone hanno guardato in media 1,5 ore al giorno di video online e nel sondaggio del 2022 questa cifra è salita ad una media di oltre 2,5 ore al giorno (fonte: Wyzowl).
I motivi sono i più svariati: per svago, per informarsi, per rivedere contenuti interessanti. A questo dato ne va incrociato un altro. Nel 2020, il 96% dei consumatori ha aumentato il consumo di video online e ad oggi, 9 spettatori su 10 hanno dichiarato di voler vedere più video dei marchi (fonte: invideo.io). Personalizzarli vorrebbe dire renderli ancora più persuasivi.
Un video personalizzato è un video generato ad hoc per una persona o per un’impresa, che è stato personalizzato utilizzando i dati per creare un contenuto interessante. Il successo di questo genere di video sta tutto nel saper integrare questi elementi all’interno della storyboard in maniera naturale e coerente, in modo tale che suscitino e mantengano viva l’attenzione, ma anche nella capacità di strutturare la ricchezza del database.
In questo modo, i prospect sono più invogliati a compiere un’azione vera e propria direttamente all’interno del video. Parlando in maniera diretta ed immediata al destinatario, i video personalizzati migliorano l’esperienza del cliente, aumentano le conversioni e guidano i lead in fondo al marketing funnel.
Le aspettative dei consumatori sono cambiate ed apprezzano particolarmente esperienze personalizzate ed interattive che diano loro l’opportunità di gestire autonomamente l’esplorazione dei contenuti. I video personalizzati ed interattivi hanno l’abilità di catturare e mantenere l’attenzione dei clienti e riescono a migliorare notevolmente i livelli di customer experience e di customer engagement. Quindi, perché aspettare?
I video personalizzati nel B2B: Doxee Pvideo®
Doxee è un player performante nel panorama dei video personalizzati, offrendo un prodotto adattabile alle esigenze di ogni business.
Da quando hanno adottato i video personalizzati, le performance dei nostri clienti sono nettamente migliorate. I risultati parlano da soli: click-through rate, open rate, conversioni, attention span e contributo alla marketing pipeline dei video ci rendono sempre più convinti che la personalizzazione sia la via più giusta per presentare il proprio prodotto in maniera accattivante e coinvolgente. Il nostro servizio permette di creare facilmente video animati con testo, immagini e audio completamente adattabili alle necessità di ogni destinatario e di personalizzare la sequenza delle scene del video in base alle informazioni demo-, psico-, e geo-grafiche dei clienti. Un video è davvero efficace se, oltre ad attirare l’attenzione, spinge l’utente all’azione.
Ecco perché nei Doxee Pvideo® sono presenti call-to-action cliccabili direttamente all’interno delle animazioni che permettono all’utente di influenzare la trama del video stesso e compiere azioni. Nel marketing, gli unici obiettivi davvero raggiungibili sono quelli misurabili. Per questo motivo, Doxee Pvideo® tiene traccia di tutto, dal processo di produzione ad ogni azione dell’utente, così da conoscerlo meglio e poter fornire una comunicazione e un servizio più mirati ed adeguati.